ecco qui un altro post dedicato ai vostri lavori. Con alcuni di voi stiamo lavorando sui dialoghi: come si scrivono? Quali regole rispettare per far emergere la personalità di un personaggio?
Ecco un dialogo scritto davvero bene da Matteo che immagina una conversazione al telefono ai tempi del coronavirus.
Buona lettura
La prof 😀😀😀
DIALOGHI AL TELEFONO
E’ tempo di Coronavirus,
di divieti, di ordinanze, di obblighi, come ad esempio rimanere a casa e fare
la cosa giusta per non far diffondere il virus. Le città sono vuote, si respira
aria di terrore, i negozi sono chiusi, le macchine ferme, le persone stanno
lontane, si guardano negli occhi senza potersi abbracciare o toccare Sui
balconi, ormai ogni giorno, alle 18 in punto, gli strumenti danno inizio a
canti e melodie. In una stanza, al terzo piano, di un palazzo, ad un certo
punto squilla un cellulare…
Gianni:
“Pronto, ciao Luca…come va? “
Luca:
“Non va tanto bene, vorrei tanto uscire, con queste giornate… non ce la faccio
proprio a stare in casa…e tu?”
Gianni
”Eh lo so, anche per me non è tanto divertente stare in casa, ma è per il bene
di tutti, soprattutto delle persone anziane, lo hanno detto in tutti modi in
televisione…”
Luca. Bhè sai che ti dico, io me ne infischio…tanto
hanno detto che per i ragazzi non c’è pericolo”
Gianni
“Per me fai una stupidaggine…e se poi ti ferma la polizia? Cosa diresti? Che te
ne freghi delle regole???”
Luca:”Tanto
non mi fermano, mica controllano tutti….e poi al limite mi invento qualcosa…non
mi fa paura la polizia!!!”
Gianni:”
Sai che per uscire devi avere un foglio con te per l’autocertificazione? Se
tutti ragionassero come te, saremmo già tutti contagiati come in Lombardia.”
Luca:
“Che me ne importa della Lombardia, è lontana e non ho familiari lassù…non mi
riguarda…”
Gianni:”
Bhe, pensa per un attimo come ti sentiresti se in quegli ospedali ci fosse uno
dei tuoi nonni o genitori…non penso ti farebbe piacere che gli altri se ne
infischiassero!!.”
Luca
:” Mamma mia, sei troppo pesante….tanto a me non interessa niente, anzi oggi
quasi quasi, me ne vado a fare un giro al Colosseo,col sole del primo
pomeriggio, tanto non c’è nessuno, uno spettacolo!!!!”
Gianni:
“Sai che c’è , quasi mi fai innervosire…”
Luca
:” Pure tu mi hai già stressato abbastanza, sempre a rispettare le regole, sei
proprio noioso….”
Gianni:
“Ma come ragioni, se fai parte di un paese, di una comunità devi rispettare gli
altri e non metterli in pericolo…..”
Luca:
“Dai su, un bell’appaluso per il paladino della giustizia….”
Gianni “Ah
ok…degli altri non t’interessa…pensa se ti ammalassi tu…”
Luca:
“Pfffffff ,ancora che mi vuoi convincere??non riesci a non fare questi
ragionamenti?
Gianni inizia a sentirsi
veramente stanco del modo di parlare del suo amico, quasi non lo riconosce, non
aveva mai pensato potesse essere cosi cocciuto, ottuso e arrogante, ma cerca
comunque di farlo ragionare.
Gianni:”
OK…voglio
raccontarti una storia…è la storia di un paese, in cui tutti sono come
te…tutti pensano solo a se stessi… la
vuoi ascoltare prima di uscire?”
Luca un po’ stranito e un
po' incuriosito dice “OK, va bene, fammi sentire…”
“OK….” Dice
Gianni…”è la storia di un paese dove gli infermieri non vanno al lavoro
perché non vogliono rischiare di prendere il virus per persone estranee…i
medici decidono di stare tutti a casa e curare solo i loro familiari….tanto
loro lo sanno fare, salvano solo le persone che per loro contano…”
Luca, ascoltava
dall’altra parte della cornetta “WOW!!! Certo sarebbe critica la situazione…”
E Gianni continua dicendo
“Aspetta non è finita, in questo paese gli operatori del 118 non rispondono
al telefono, non hanno voglia di sentire gente spaventata e malata, i
poliziotti , i carabinieri, i finanzieri se ne stanno in caserma a guardare
film, invece che andare in giro a controllare la gente che non segue le regole,
a volte la mattina neanche si alzano…..Gli operai non vanno più al lavoro nelle
fabbriche dove si producono medicine o generi alimentari e nel giro di pochi
giorni non c’è più niente da mangiare, non hanno voglia di ammalarsi lavorando
tutti insieme nelle aziende…I fornai fanno il pane solo per loro stessi…gli
spazzini non hanno più voglia di lavorare la notte, tanto non interessa a
nessuno che la città sia pulita..”
Luca, ormai sbalordito da
questo modo di vedere le cose, risponde:”Ah, non ci avevo pensato…”
Gianni continua: ”Bhé
sono persone che ragionano come te, non dovrebbero stupirti più di tanto”
Luca stava iniziando a
capire. Come finisce questa storia” chiede a Gianni.
Gianni” Finisce che
tutti gli ammalati, senza cure e senza medici semplicemente muoiono, soli e tra
tante sofferenze…”
Luca:“ Mmmmhhh, che
angoscia….”
Gianni era quasi sicuro
di essere riuscito farlo ragionare…e chiede “Che ne pensi? Ti piacerebbe
vivere in un paese dove tu per gli altri non conti niente?”
Luca, sentendosi un
cretino per come si era comportato e per quanto era stato arrogante ed egoista,
inizia a riflettere e pensa che a lui non piacerebbe proprio vivere in un mondo
così…
Gianni, sentendolo in
imbarazzo, chiede a Luca “Allora che mondo vuoi?”
E Luca, quasi sentendosi
preso in giro, risponde a voce bassa:”Penso proprio che resterò a casa, nel
mio mondo, nel mondo dove le regole alla fine si rispettano e dove tutti
facciamo qualcosa per qualcun altro “
Gianni interviene,
sorridendo e afferma” E dove i veri eroi tutti i giorni decidono che c’è
qualcuno, che neanche conoscono, per cui vale la pena lottare!”
Dopo essersi
salutati…Gianni invia un messaggio al suo amico “SII IL CAMBIAMENTO CHE
VUOI VEDERE NEL MONDO!!!!” E Luca risponde con uno smile!!!!
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