prima di iniziare questo nuovo viaggio di “didattica a distanza” ho bisogno di dirvi una cosa: quello che oggi inizieremo a fare NON È SCUOLA.
Non lo è. E il perché lo sapete tutti
meglio di me. Scuola è un’altra cosa. Scuola non è riempirvi la testa di
informazioni, nozioni, date e coordinate geografiche, non lo è per il semplice
fatto che nessuno di voi è un barattolo da riempire o un database da
programmare. Se fosse così non farei l’insegnante, se fosse così non avrebbe
senso alzarmi la mattina per entrare in un’aula piena di facce più assonnate
della mia.
Scuola è un’altra cosa. Scuola è quando faccio l’appello e una mano
si alza per dire “Presente! Che si fa oggi di bello prof?”, scuola è Beatrice che
cammina in classe mentre Dante in un angolo dell’aula scrive “Tanto gentile e
tanto onesta pare”, scuola è guardarvi negli occhi mentre vi riprendo perché
non avete studiato e capire fino a dove posso affondare il mio rimprovero
perché diventi stimolo a fare meglio, scuola è lo sguardo perso oltre la
finestra mentre la pioggia tamburella sui vetri, scuola è “Prof si è tagliata i
capelli?”, scuola è sopportare il compagno di banco che si dondola sulla sedia
mentre tenti di tirare una riga dritta sul foglio, scuola è ridere di Mr. Fogg
che inciampa nel suo cappello in aula video, scuola è le risate al bagno,
scuola sono le lacrime al bagno, scuola è aspettare la campanella della
ricreazione, scuola è ascoltare un racconto di paura in biblioteca, scuola è
sorprendersi che il tempo vola, scuola è chiedere di andare al bagno ad ogni
ora, scuola è sperare di incontrare sulle scale il tipo che ti piace, scuola è
la festa del “bentornata prof”, scuola è abbracciarvi quando pensate di non
farcela, scuola è vedervi crescere ogni giorno.
Ed ora che siamo costretti a non
vederci che scuola sarà?
Beh, sarà il riflesso nello stagno dell’idea di
scuola. Ma sono sicura che lo faremo al meglio, io e voi, insieme, perché la
distanza che al momento ci viene richiesta si trasformi presto in voglia di
rivederci (non ora, lo so che adesso prevale il “Tutta vita fino al 15 marzo!”).
Da dove partire allora per questo
nostro strano viaggio? Io inizierei da una domanda:
“Cosa ci ha insegnato il coronavirus
fino ad oggi?” (proviamo a prendere il meglio da questa situazione che ha del
distopico).
Io risponderei così: il Coronavirus
ci ha ricordato che i confini non esistono. I confini sono un’invenzione umana,
una creazione partorita a suon di guerre e battaglie. Un essere microscopico,
invisibile ai nostri occhi, vaga libero e leggero da Stato a Stato, da
continente a continente, infischiandosene di quale città attraversa. È un virus
cosmopolita, si sente a casa ovunque si trovi. Non ha pregiudizi, non importa
che tu sia bianco, nero, ricco, povero, cristiano, musulmano, induista, il
Coronavirus non fa distinzioni. Ecco, non dovrebbe essere un virus a
insegnarci questo, ma è lui che ci ricorda l’ovvio: se i confini non esistono
per un virus perché dovrebbero esistere per gli uomini? Il nostro condominio è
il mondo, il nostro appartamento è l’Italia, la nostra stanza è Roma. Preoccupiamoci
di lasciare sempre la porta aperta, perché incontrarci fa bene a tutti. Ancora
di più se a scuola.
Ce la faremo e torneremo più in
forma di prima. Ne sono sicura.
Vi voglio bene
La prof 😀😀😀
Ed ora pronti a farvi una bella risata?
Vi posto un video in cui vi do qualche ISTRUZIONE PER L'USO utile in questi giorni.
(guardate la mia faccia smarrita negli ultimi dieci secondi del video in cui cerco il tasto stop sul pc 😜)
Un'ultima cosa: commentate o chiedete spiegazioni sia qui nel blog (usando lo spazio commenti) o attraverso la mail. Keep in touch!
Salve prof sono Elena, le volevo chiedere se anziché scrivere i compiti in word, per esempio gli esercizi di grammatica, era possibile inviarle per mail la foto degli esercizi svolti. Grazie e buona giornata
RispondiEliminaCiao Elena
RispondiEliminainviate pure la foto dei compiti. Io poi posterò le foto con le risposte corrette. Dovete solo aspettare che anche la IIH abbia fatto i compiti (per loro sono per giovedi).
Un abbraccio
Scusi prof ma sul registro elettronico c'è scritto che per domani mercoledì ci sono degli esercizi da fare di letteratura quali sono?
RispondiEliminaCiao mi dici chi sei? Altrimenti no so cosa ho assegnato alla tua classe. In ogni caso i compiti sono qui sul blog. Cerca il post sul Decameron di Boccaccio. Se sei di IIH avvisa tutti i tuoi compagni. I compiti devono essere inviati via mail (sul registro c'è l'indirizzo).
RispondiEliminaA presto
La prof