domenica 8 marzo 2020

QUESTA NON E' SCUOLA

Cari ragazzi,

prima di iniziare questo nuovo viaggio di “didattica a distanza” ho bisogno di dirvi una cosa: quello che oggi inizieremo a fare NON È SCUOLA.

Non lo è. E il perché lo sapete tutti meglio di me. Scuola è un’altra cosa. Scuola non è riempirvi la testa di informazioni, nozioni, date e coordinate geografiche, non lo è per il semplice fatto che nessuno di voi è un barattolo da riempire o un database da programmare. Se fosse così non farei l’insegnante, se fosse così non avrebbe senso alzarmi la mattina per entrare in un’aula piena di facce più assonnate della mia.
Scuola è un’altra cosa. Scuola è quando faccio l’appello e una mano si alza per dire “Presente! Che si fa oggi di bello prof?”, scuola è Beatrice che cammina in classe mentre Dante in un angolo dell’aula scrive “Tanto gentile e tanto onesta pare”, scuola è guardarvi negli occhi mentre vi riprendo perché non avete studiato e capire fino a dove posso affondare il mio rimprovero perché diventi stimolo a fare meglio, scuola è lo sguardo perso oltre la finestra mentre la pioggia tamburella sui vetri, scuola è “Prof si è tagliata i capelli?”, scuola è sopportare il compagno di banco che si dondola sulla sedia mentre tenti di tirare una riga dritta sul foglio, scuola è ridere di Mr. Fogg che inciampa nel suo cappello in aula video, scuola è le risate al bagno, scuola sono le lacrime al bagno, scuola è aspettare la campanella della ricreazione, scuola è ascoltare un racconto di paura in biblioteca, scuola è sorprendersi che il tempo vola, scuola è chiedere di andare al bagno ad ogni ora, scuola è sperare di incontrare sulle scale il tipo che ti piace, scuola è la festa del “bentornata prof”, scuola è abbracciarvi quando pensate di non farcela, scuola è vedervi crescere ogni giorno.

Ed ora che siamo costretti a non vederci che scuola sarà? 

Beh, sarà il riflesso nello stagno dell’idea di scuola. Ma sono sicura che lo faremo al meglio, io e voi, insieme, perché la distanza che al momento ci viene richiesta si trasformi presto in voglia di rivederci (non ora, lo so che adesso prevale il “Tutta vita fino al 15 marzo!”).
Da dove partire allora per questo nostro strano viaggio? Io inizierei da una domanda:
“Cosa ci ha insegnato il coronavirus fino ad oggi?” (proviamo a prendere il meglio da questa situazione che ha del distopico).
Io risponderei così: il Coronavirus ci ha ricordato che i confini non esistono. I confini sono un’invenzione umana, una creazione partorita a suon di guerre e battaglie. Un essere microscopico, invisibile ai nostri occhi, vaga libero e leggero da Stato a Stato, da continente a continente, infischiandosene di quale città attraversa. È un virus cosmopolita, si sente a casa ovunque si trovi. Non ha pregiudizi, non importa che tu sia bianco, nero, ricco, povero, cristiano, musulmano, induista, il Coronavirus non fa distinzioni. Ecco, non dovrebbe essere un virus a insegnarci questo, ma è lui che ci ricorda l’ovvio: se i confini non esistono per un virus perché dovrebbero esistere per gli uomini? Il nostro condominio è il mondo, il nostro appartamento è l’Italia, la nostra stanza è Roma. Preoccupiamoci di lasciare sempre la porta aperta, perché incontrarci fa bene a tutti. Ancora di più se a scuola.
Ce la faremo e torneremo più in forma di prima. Ne sono sicura.
Vi voglio bene
La prof 😀😀😀

Ed ora pronti a farvi una bella risata?
Vi posto un video in cui vi do qualche ISTRUZIONE PER L'USO utile in questi giorni.
(guardate la mia faccia smarrita negli ultimi dieci secondi del video in cui cerco il tasto stop sul pc 😜)
Un'ultima cosa: commentate o chiedete spiegazioni sia qui nel blog (usando lo spazio commenti) o attraverso la mail. Keep in touch!



4 commenti:

  1. Salve prof sono Elena, le volevo chiedere se anziché scrivere i compiti in word, per esempio gli esercizi di grammatica, era possibile inviarle per mail la foto degli esercizi svolti. Grazie e buona giornata

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  2. Ciao Elena
    inviate pure la foto dei compiti. Io poi posterò le foto con le risposte corrette. Dovete solo aspettare che anche la IIH abbia fatto i compiti (per loro sono per giovedi).
    Un abbraccio

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  3. Scusi prof ma sul registro elettronico c'è scritto che per domani mercoledì ci sono degli esercizi da fare di letteratura quali sono?

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  4. Ciao mi dici chi sei? Altrimenti no so cosa ho assegnato alla tua classe. In ogni caso i compiti sono qui sul blog. Cerca il post sul Decameron di Boccaccio. Se sei di IIH avvisa tutti i tuoi compagni. I compiti devono essere inviati via mail (sul registro c'è l'indirizzo).
    A presto
    La prof

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